
Anche quest’agosto 2022 usciremo dalla laguna per navigare in Istria e tra le isole del Quarnero.
La nuova barca, un catamarano, dispone di tre cabine doppie per gli ospiti e due bagni con doccia. L’ampia autonomia di acqua ed elettricità, e il gommone con motore per andare a terra permettono di non essere costretti ad utilizzare i marina con di conseguenza un notevole risparmio economico, visto che la notte alla boa costa un quinto rispetto ai porticcioli turistici.
Lussino (Losinj, in croato) è l’isola più frequentata dal turismo, per le sue baie e spiagge, e per la ricchezza della sua vegetazione (si contano oltre 1000 specie di piante, con una buona percentuale di aromatiche, motivo per cui è anche chiamata “isola del profumo“).
Meta classica dei diportisti adriatici, vanta una tradizione marinara e di cantieristica millenaria. In onore della tradizione dei maestri d’ascia lussiniani ancor oggi alla Barcolana c’è la categoria speciale dedicate alla passera lussiniana.
L’isola, lunga 31 km, dispone di tutti i servizi per i viaggiatori ed è collegata con numerosi traghetti all’Istria, alla Dalmazia e all’Italia (Venezia e Pesaro). Le due città principali sono Lussinpicolo, città portuale e centro amministrativo ed economico dell’isola, distante qualche kilometro dal borgo di Lussingrande.


Unie (Unije) giace ad W di Lussino, separata da questa dal dall’Unijski kanal, largo circa due miglia.
L’isola segna il confine del Quarnero, determinato dalla linea che congiunge capo Promontore con punta Art, detta anche punta Poglie (rt Nart), che si trova sul suo lato occidentale.
Le sue coste frastagliate contano numerose punte e baie e la popolazione permanente di meno di cento abitanti è molto accogliente con i marinai che nella bella stagione fanno scalo in questa bella isola.
Sansego (Susak), 150 abitanti, deve il suo nome alla parola greca Sansegos cioè origano, pianta che cresce in abbondanza nell’isola.
Geologicamente è differente da tutte le altre isole della Croazia, essendo formata da sabbia fine poggiata su piattaforma calcarea.
L’unico villaggio, diviso tra la parte alta e bassa, si è spopolato a seguito della seconda guerra mondiale quando i suoi abitanti emigrarono negli Stati uniti d’America.
I pochi abitanti oggi vivono principalmente di turismo, senza dimenticare le tradizioni, come i suoi famosi costumi.

(Gornje Susak e Donje Susak)
Riducendo i costi portuali al minimo indispensabile (una notte in marina e le altre alla boa o molo) non si superano i 100 euro extra a persona, ristoranti esclusi.
Il servizio di cucina non è garantito dallo skipper, che potrebbe aver altro da fare, ma sarà svolto volentieri visto che la cosa gli piace. In ogni caso la cucina, come tutta l’attrezzatura di bordo, è a disposizione degli ospiti ed è sempre possibile mangiare a bordo.
Quì il programma —>
